Trasferimento del Mercato

La decisione definitiva di spostare la sede del mercato dalla cima del colle alla pianura sottostante viene presa a cavallo tra le amministrazioni dei sindaci Clarimbaldo Cornuda e Domenico Zuccareda tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta dell’Ottocento. (1) 

I punti critici presentati spingevano sull’impraticabilità delle strade, la mancanza d’acqua, l’affollamento spropositato, alte spese di gestione, privilegi commerciali, pochi spazi con scarse, se non nulle, possibilità di ampliamento. (2) Queste criticità vengono messe in evidenza dal dottor Acqua, un possidente locale, che incoraggiava lo spostamento del mercato; oltre a ciò, chiedeva di istituire una nuova commissione per studiare i costi e la gestione del trasporto. La proposta viene accolta e si procede con l’istituzione della nuova commissione includente lo stesso Acqua, Domenico Zuccareda, Annibale Parteli, Giobatta Legrenzi e Giorgio Cornuda. Il 30 giugno 1869 viene indetto il bando di concorso per il progetto del nuovo mercato. I progetti presentati al bando vengono esaminati dagli ingegneri Francesco Bomben e Antonio Monterumici, in particolare sono sei i progetti che catturano l’attenzione dei commissari. (3)

Il consiglio viene convocato il 9 gennaio 1870, il giorno dell’insediamento del nuovo sindaco Domenico Zuccareda, che subentra a Clarimbaldo Cornuda. Il progetto vincitore è quello che prende il nome di “Il tempo è moneta” di Giobatta Dall’Armi; tuttavia, Giobatta Legrenzi si esprime disapprovando la commissione composta da Bomben e Monterumici e critica anche la natura dei progetti, che a suo parere non rispettavano le esigenze della comunità, richiedendo infine di rifare il concorso. Zuccareda dal canto suo difende la professionalità dei due ingegneri, viene quindi approvato definitivamente l’elaborato vincitore: quello di Giobatta dall’Armi. (4)

Il progetto dell’ingegnere e architetto Dall’Armi prevede una superficie destinata alle piazze, ognuna delle quali sarà destinata a una merce differente: piazza dei bovini, delle pecore, dei grani, della frutta e così via. Il nuovo assetto darà a Montebelluna un nuovo mercato e un centro urbano, il disegno tiene conto dei coni di fuga di Santa Maria in colle e Villa Zuccareda, una sorta di citazione alle dimensioni religiose e sociali, formando un triangolo che si chiude con il Sedese, ossia la piazza principale dedicata alle granaglie. (5) 

Il trasporto del mercato al piano però non è esente da polemiche e contrasti; infatti, questa decisione non viene accolta in maniera positiva dai proprietari di osterie e stalle e dalla Parrocchia di Montebelluna, che col plateatico perde la sua fonte principale di entrate. (6) Oltre a questi, le principali opposizioni arrivano da parte della famiglia Van Axel, che aveva già fatto ricorso numerose volte, in quanto erede del Casteller e altri immobili del vecchio mercato, proprietaria di numerosi servizi e titolare di un vero e proprio monopolio nella zona. Le posizioni contrarie al trasporto risultano fallaci, perché basate unicamente sul mantenimento di un privilegio. La vicenda del ricorso da parte dei Van Axel e dei loro soci si chiude formalmente con un Decreto Reale il 13 ottobre 1870. (7)

La scadenza dei lavori per il nuovo mercato viene fissata entro il 1872, ma a dicembre 1870 Giuseppe Legrenzi attacca il progetto di Dall’Armi giudicandolo semplicemente un insieme di piazze adibite a mercato. Il rimprovero di Legrenzi verte sull’incapacità del progetto di dare un centro alle diverse frazioni sparse sul territorio, ritiene inoltre errata la distribuzione della superficie, con delle sproporzioni tra strade, piazze, fabbriche e case. Oltre alla critica, Legrenzi presenta anche una distribuzione alternativa degli spazi. Dall’Armi si dichiara disponibile ad accogliere delle varianti, ponendo l’accento sulla flessibilità del suo progetto, un sistema aperto suscettibile alle esigenze locali. (8) Nei mesi successivi verranno espresse altre perplessità, richieste di modifiche e proposte. Le modifiche progettuali definitive vengono approvate il 13 luglio 1971 e in agosto iniziano i lavori. L’inaugurazione del nuovo Mercato si tiene finalmente l’8 settembre 1872. (8) 

  • (1) Cfr. Lucio De Bortoli, Montebelluna e il Mercato, Origini e costruzione di una città, Montebelluna, Danilo Zanetti Editore, 2006
  • (2) Ibidem
  • (3) Ibidem
  • (4) Ibidem
  • (5) Ibidem
  • (6) Aldo Durante, Il Mercato, n.d., [13/02/2024]
  • (7) Cfr. de Bortoli, 2006
  • (8) Ibidem
Mercato di Montebelluna